Pezzi di ricambio

Pezzi di ricambio, è quello che siamo, le aziende pretendono di poterci trattare come tanti piccoli pezzetti conformi di un enorme macchina che marcia 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Giusto l’altro giorno ho avuto modo d’ascoltare la conversazione tra due “capetti” che tra di loro discutevano sul fatto che una cassiera assunta come interinale non avesse diritto nemmeno a far la pausa per andare al bagno.

 

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Purtroppo è a questo che siamo arrivati, siamo al punto di non ritorno, è stato varcato il confine che delimita la linea sottile dell’umanità; ormai siam entrati in una logica disumana dei numeri dove “qualcuno” detta i tempi della nostra vita in barba ad ogni diritto ed a ogni dignità umana, in barba alla famiglia ed in barba alla vita!

 

 


LA GRANDE DISTR(IB)UZIONE ORGANIZZATA

Chi fa (I)per sé fa per tre…

 

Lo scorso agosto la Iper Orio ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’intenzione di procedere al licenziamento collettivo di ben 120 dipendenti per crisi aziendale e conseguente riorganizzazione- ristrutturazione del punto vendita.

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Cose senza senso

blablabla

Stamane mi sono trovato nella cassetta della posta un simpatico volantino di una nota catena di supermercati che promette uno sconto del 20% su tutta la spesa nelle giornate di domenica 10,17 e 24 Novembre.

Ma che cazzo di senso ha?!?

Tutto questo non fa lievitare le spese enormemente senza trarne un vero e proprio profitto?

Ora vi faccio un esempio:

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ALLA CGIL NON FAR SAPERE QUANT’È CATTIVA MANUTENCOOP!

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Ci risiamo!

La CGIL, in versione Filcams, ha provato a vietare la diffusione del comunicato, firmato punto San Precario di Rho, che denuncia i ricatti e le ritorsioni di Manutencoop nei confronti dei manutentori ex Auchan, colpiti da provvedimenti che impongono trasferte a centinaia di chilometri da casa perchè hanno osato contestare, per vie legali, la cessione del ramo d’azienda.

Prima è stata proibita la diffusione del volantino ai delegati e alle delegate presenti all’interno della Camera del Lavoro, con la scusa che il comunicato non era pertinente con l’ordine del giorno, ma la distribuzione poteva essere fatta nel piazzale antistante.

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Secondo Post – More Rights

• Una situazione di fortissimo disagio stanno vivendo i piccoli e medi commercianti dei centri storici cittadini che non hanno ricevuto nessun aiuto o sovvenzione per queste aperture indiscriminate. Quindi, da soli, devono farsi carico di un turnover che, per le piccole realtà, è davvero difficile da gestire. Allora qui viene da domandarsi: a chi è che la legge sulla libera concorrenza sta strizzando l’occhio? – COSA CHIEDIAMO:

• Nuove assunzioni.

• Una maggiore gratificazione per il lavoro domenicale e festivo (ex straordinari). • Orari e turnazioni più adeguate per riprendere in mano la nostra vita privata.

• La possibilità di gestire le domeniche su base volontaria. Diciamo tutto questo nella piena consapevolezza dell’importanza che ha oggi l’opportunità di avere un lavoro fisso. Siamo coscienti che in un momento di grave crisi come questo avere un lavoro è un enorme fortuna, ma questo non può e non deve significare l’annie


Primo Post Dietro lo scaffale

 

Noi siamo quelli che la domenica ci piacerebbe possibilmente NON ESSERE OBBLIGATI AD ANDARE A LAVORARE –

CHI SIAMO:

Lavoratori dipendenti del centro commerciale I Gigli che rappresentano migliaia di persone la cui vita ormai è cadenzata da pesanti turni di lavoro causati dalla liberalizzazione degli orari commerciali e che quindi non riescono più a gestire il proprio tempo libero.
Le aperture dei Centri Commerciali attualmente prevedono domeniche e molti festivi. A seguito di ciò, È BENE SAPERE CHE:

• Non ci sono state assunzioni significative, questo costringe i lavoratori già in essere a turni massacranti e non contribuisce ad aumentare l’occupazione che in Italia è ormai ferma.

• Il lavoro domenicale non è pagato straordinario. La retribuzione per il lavoro domenicale vede una piccola maggiorazione che a fine mese fa lievitare le nostre buste paga di pochissime decine di euro. In molti casi anche le festività sono pagate in ordinaria.

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